Antonella Palermo – Città del Vaticano
“Ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”. Così Piero Angela, pilastro della divulgazione scientifica televisiva, morto oggi all’età di 93 anni, saluta i telespettatori in un messaggio che nei giorni scorsi ha voluto lasciare sui canali social del suo programma “SuperQuark”.
Rigore scientifico, garbo e divulgazione
Modi gentili, un garbo d’altri tempi, un sapere non vincolato nello stretto cammino di una singola disciplina, una dedizione al lavoro fino all’ultimo respiro. Questo è stato Piero Angela, volto televisivo legato al suo più noto programma Rai, prima “Quark” e poi “SuperQuark”, che ha portato nelle case degli italiani il funzionamento della natura, nelle sue dimensioni dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo. E lo ha fatto con un linguaggio comprensibile a chiunque ma mai appiattito, in cui il rigore scientifico si manteneva intatto, sapendo tuttavia fluire con la massima agilità, attraversando le generazioni di utenti. Angela ha avuto il merito di non inseguire, ma di usare sapientemente l’evoluzione tecnologica del mezzo tv, per cui “antico” e “contemporaneo” si sono sempre rivelati sempre armonicamente miscelati. Alle spalle decine di programmi, inchieste, approfondimenti, dodici lauree honoris causa, una quarantina di libri, la medaglia d’oro della cultura italiana, le onorificenze di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riconoscimenti in Italia e all’estero.
Mattarella: ha avvicinato tanti alla cultura e alla scienza
Nato a Torino nel 1928, Angela ha iniziato la sua carriera giornalistica in Rai nel 1952 come cronista radiofonico, poi inviato e conduttore del tg, poi ancora inventore e conduttore di programmi che avrebbero consolidato una fortunata tradizione documentaristica. Nel 2017 si è raccontato nel libro autobiografico Il mio lungo viaggio. “Vedo tanti giovani disorientati – osservava – che hanno smesso di credere nei sogni, li capisco, è un periodo difficile. Ma anche la mia generazione non aveva nulla, non esisteva la parola ‘desidero questo’, soprattutto non avevamo diritti. Non voglio fare discorsi qualunquistici, ogni epoca ha il suo momento buio, le nuove generazioni non devono mollare”. La passione di sapere e la voglia di scoprire – questa la sua eredità – possono portare molto lontano nella vita, e fare di chiunque una persona speciale. E raccontava che una delle prime occasioni che gli permisero di avvicinarsi alla scienza la ebbe quando gli regalarono l’Enciclopedia dei ragazzi: il suo volume preferito, il più consunto, era quello dei Perché?. Tutto lì: la sua inesauribile curiosità, mordente del mestiere giornalistico e della vita stessa. Tra i messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo ricorda come “intellettuale raffinato, giornalista e scrittore che ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza, promuovendone la diffusione in modo autorevole e coinvolgente”.
La musica, la sua passione
E anche Vatican News vuole rendergli omaggio riascoltando una conversazione realizzata da Eliana Astorri per Radio Vaticana, circa vent’anni fa, nell’abitazione del giornalista, nella quale Piero Angela parlava della sua grande passione: la musica. In particolare, la passione per il jazz, lui che confidava di essere “pianista amatore, ma di buon livello” e di essersi avvicinato all’apprezzamento dei grandi dello swing nel dopoguerra. In effetti, proprio nell’ ultimo messaggio ai telespettatori, Angela sottolinea: “Ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia”. Ecco, la musica che ritorna, “perché ha il pregio di unire persone appartenenti a orizzonti anche molto distanti”, così diceva ai nostri microfoni. E questa è stata la vita di Angela: unire le persone. Grazie, Piero Angela.