Antonella Palermo – Città del Vaticano
Alla vigilia della Prima Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, che sarà celebrata ogni anno il 4 febbraio, come stabilito all’unanimità dalla Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 21 dicembre 2020, Papa Francesco annuncia – al termine dell’udienza generale di oggi – che questo appuntamento lo vedrà coinvolto in un incontro virtuale a cui parteciperanno il Grande Imam di Al-Azhar, e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, assieme ad altre personalità:
Tale iniziativa tiene conto anche dell’incontro del 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, quando il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb e io, abbiamo firmato il Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
Un anno fa il Viaggio Apostolico di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti
Proprio due anni fa cominciava lo storico viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti – nessun Pontefice si era mai ancora recato nella Penisola araba – e quello è stato il terreno fertile per suggellare, con la firma della Dichiarazione Congiunta del Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune, la volontà comune di rinsaldare il dialogo. Un gesto dall’altissimo valore per il mondo intero. Nell’ottobre scorso, con l’Enciclica Fratelli tutti firmata ad Assisi, è stato posto un ulteriore tassello in questa direzione, per realizzare un’amicizia sociale autentica.
La fratellanza come impegno quotidiano
Il Papa, all’udienza generale odierna, esprime dunque il rallegramento perché, anche con il contributo dell’Onu, possa crescere a livello globale la propensione al confronto tra fedi, culture e nazionalità diverse:
Sono molto lieto che le Nazioni del mondo intero si uniscano in questa celebrazione, volta a promuovere il dialogo interreligioso e interculturale.
Francesco conclude dunque con un invito:
La citata Risoluzione dell’ONU riconosce “il contributo che il dialogo tra tutti i gruppi religiosi può apportare per migliorare la consapevolezza e la comprensione dei valori comuni condivisi da tutta l’umanità”. Sia questa oggi la nostra preghiera e il nostro impegno ogni giorno dell’anno.
I semi del dialogo in Marocco, in Egitto, ad Assisi
Nel marzo 2019, in Marocco, il Papa si riaffacciava nel mondo islamico magrebino per esprimere la solidarietà tra credenti e la chiamata comune a porsi a servizio dell’intera famiglia umana, una sorta di messa in pratica immediata di quelle che erano le premesse del Documento di Abu Dhabi. Andando a ritroso,due anni prima, durante il viaggio apostolico in Egitto, il Papa ricordava un altro viaggio, quello compiuto dal Poverello di Assisi in quello stesso Paese. Rivolgendosi il 28 aprile di quell’anno ai partecipanti alla Conferenza internazionale per la pace, il Pontefice ricordava la chiamata per tutti i credenti, a contribuire per vivere “sotto il sole di un unico Dio misericordioso. […] In questo senso possiamo dunque chiamarci gli uni gli altri fratelli e sorelle”.
Azioni concrete per promuovere la fraternità
Papa Francesco e il Grande Imam hanno dedicato quasi un anno e mezzo alla stesura del Documento di Abu Dhabi. Pochi mesi dopo fu istituito l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana per tradurre le aspirazioni del Documento sulla Fratellanza Umana in impegni e azioni concrete, per promuovere la fraternità, la solidarietà, il rispetto e la comprensione reciproca. Francesco ha esortato la Santa Sede a partecipare alla celebrazione della Giornata Internazionale della Fratellanza Umana sotto la guida del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Nell’edizione di gennaio del video del Papa “Al servizio della Fraternità Umana”, il Papa ha ribadito l’importanza di concentrarsi su ciò che è essenziale alla fede di tutte le fedi: adorare Dio ed amare il prossimo. “La fratellanza ci induce ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell’altro un fratello, una sorella, a condividere la vita, a sostenerci reciprocamente, ad amare, a conoscere”.