Sri Lanka nel caos: represse le proteste. Numerosi gli arresti

Vatican News

Giulio Bultrini – Città del Vaticano 

Lo Sri Lanka soffre da diverso tempo una profonda crisi nazionale che nell’ultimo periodo si sta traducendo in un vero e proprio collasso economico. Da più di tre mesi, i manifestanti hanno proestato anche di fronte agli uffici presidenziali, allestendo tende e costituendo un vero e proprio campo. All’origini principalmente la mancanza di risorse in seguito alla crisi economica, come medicine, gas, combustibile e beni alimentari di prima necessità. La protesta era iniziata già dal precedente governo, guidato da Gotabaya Rajapaksa, ma sembra che il nuovo presidente stia adottando misure altrettanto drastiche per il controllo dell’ordine pubblico. 

Arresti durante la notte, coinvolti anche due giornalisti

Attorno alla mezzanotte di ieri infatti, polizia e corpi dell’esercito hanno circondato il campo allestito di fronte al palazzo presidenziale e hanno iniziato lo sgombero. Il presidente dunque ha confermato la linea dura del passato considerando illegittima ogni manifestazione in nome dell’ordine e della sicurezza. Durante la smobilitazione del campo, la polizia ha fermato molte persone, nove risultano ufficialmente per il momento. Presenti sul sito anche diversi giornalisti, due dei quali coinvolti nelle violenze. Secondo quanto riportato dalla Bar association of Sri Lanka, la più grande realtà di legali e professionisti del Paese, le azioni nei confronti dei due reporter sono state “ingiustificate e sproporzionate”. Misure drastiche che lo stato di emergenza nazionale dichiarato dal presidente eletto permette, e che sarà il Parlamento ora a definire in modalità e durata.