Marco Guerra – Città del Vaticano
Non è arrivato il sostegno chiesto dal premier Draghi ai partiti per continuare con una azione di governo forte e legittimata.
Fiducia senza maggioranza al Senato
Il presidente del Consiglio pone come condizione per la sua permanenza a Palazzo Ghigi un ampio schieramento di unità nazionale in appoggio all’esecutivo. Ma in Senato il governo ha raccolto solo 95 sì – il risultato più basso che il governo ha ottenuto in questa legislatura – troppo pochi per tenere insieme una maggioranza politica, che al momento non esiste più.
Le divisioni tra partiti
I senatori del Movimento Cinque Stelle e del cosiddetto centro destra di governo non hanno votato. La fiducia risicata è arriva da Pd, Leu e da gruppi del centro. Lega e Forza Italia chiedevano a Draghi di proseguire senza grillini, che hanno innescato la crisi, e con la formazione di un nuovo governo. Giuseppe Conte, leader dei pentastellati, ha espresso il disappunto per il mancato impegno su misure chieste dal suo movimento.
La verifica alla Camera
Tutto si scioglierà oggi dopo la verifica alla Camera che si tiene questa mattina. Intanto il premier Draghi si è recato al Quirinale per riferire le sue decisioni al presidente Mattarella, mentre crescono le preoccupazioni tra la comunità internazionale e i corpi sociali per la tenuta del sistema politico italiano.