Paolo Ondarza – Città del Vaticano
È una raffica di missili quella abbattutasi nelle ultime 24 ore su varie zone della città di Mykolaiv. Colpito anche un importante cantiere navale. Raid anche nel distretto di Bakhmout, nella zona di Donetsk, dove sei persone, tra cui 3 bambini, sono rimaste ferite. Per ben 60 volte nella notte le forze russe hanno preso di mira anche le zone residenziali di Nikopol. Lo denuncia il governatore di Dnipropetrovsk, Reznichenko, che accusa i russi di aver utilizzato sistemi missilistici a lancio multiplo ferendo una donna di 75 anni e distruggendo edifici residenziali e industriali a Nikopol. Secondo la polizia solo nell’oblast di Kiev, a seguito del ritiro delle truppe russe, sono stati trovati 1346 civili morti e mancano all’appello ancora 300 persone.
Il presidente ucraino Zelensky che nelle ultime ore ha firmato un decreto di licenziamento del capo del servizio di sicurezza, suo amico di infanzia accusato di tradimento, Ivan Bakanov e della procuratrice generale Iryna Venediktova, garantisce : “Assicureremo alla giustizia tutti i criminali di guerra russi” .La tensione è alle stelle dopo le parole del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev: “In caso di attacco alla Crimea – ha detto – l’Ucraina dovrà affrontare il giorno del giudizio. Da parte sua il ministro degli Esteri del Cremlino Lavrov definisce lo status di candidato Ue per l’Ucraina e la Moldavia “una mossa geopolitica contro la Russia” e accusa la politica estera occidentale di portare a ricercare sempre più teatri di guerra.
Intanto è stata nuovamente arrestata, per essere rilasciata dopo poche ore, la giornalista russa Marina Ovsyannikova, nota per essere entrata a marzo nello studio televisivo durante il tg con un cartello di denuncia della guerra lanciata contro l’Ucraina dal presidente russo Vladimir Putin. Recentemente era tornata a criticare pubblicamente l’intervento della Russia in Ucraina e il presidente Putin.