Eugenio Bonanata e Giovanni Orsenigo – Città del Vaticano
La Chiesa si trova nel mezzo del cammino sinodale voluto da Papa Francesco. E sono molti quelli che si chiedono se il processo in corso sia in grado di portare delle decisioni concrete. Il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi, ha scritto un libro sull’argomento, edito della Libreria Editrice Vaticana, che s’intitola “Sinodalità ecclesiale a responsabilità limitata o dal consultivo al deliberativo?”.
Il volume propone un’ipotesi ben precisa che è stata al centro della presentazione del libro avvenuta oggi presso la Sala Marconi a Palazzo Pio. A definire il quadro complessivo della questione è stato il cardinale Mario Grech, segretario generale del sinodo dei vescovi, che ha invitato a prendere sul serio la consultazione in corso nelle Chiese particolari: “Chi ama la Chiesa – ha affermato – non può non riflettere sulla sinodalità perché stiamo parlando della natura della Chiesa stessa, del suo modo di rapportarsi con il mondo e dell’evangelizzazione”.
La comunione di pastori e fedeli
E’ proprio questo l’orizzonte in cui si muove il libro del cardinale Coccopalmerio. “Sinodalità ecclesiale – ha spiegato l’autore – significa sostanzialmente una comunione di pastori e fedeli che si muove su due fronti: nel ricercare e riconoscere qual è il bene della Chiesa e nel prendere una decisione per attuare questo bene”. Tuttavia – ha osservato – questo piglio si perde seguendo l’attuale normativa canonica secondo la quale “i fedeli hanno diritto di voto solo a livello consultivo”. In sostanza, il quadro prevede che le decisioni concrete vengano prese solo dal pastore al quale, di conseguenza, è legata anche la responsabilità della decisione stessa. “Invece – ha aggiunto Coccopalmiero – ipotizzerei una sorta di ‘soggetto comunionale deliberante’ composto dai fedeli e dal pastore che prendono assieme decisioni per attuare il bene della Chiesa”.
Creativi nel Sinodo
Questa è la sinodalità della Chiesa, si è ripetuto durante la presentazione del volume. E serve coraggio tradurla in pratica: “non abbiamo un programma per il Sinodo – ha detto il cardinale Mario Grech – ma lo stiamo svolgendo e scoprendo piano piano”. L’entusiasmo non manca: “lo Spirito Santo sta agendo nel Popolo di Dio”, ha proseguito chiedendo ai fedeli di farsi avanti: “se non trovate orecchie aperte, non scoraggiatevi perché la Chiesa ha bisogno di ascoltarvi”. Ma come fare per dialogare con i lontani, come chiede Papa Francesco? “Dobbiamo essere creativi”, ha risposto il cardinale Grech ricordando ai sacerdoti e ai vescovi che sono stati chiamati dal Signori ad essere pastori di tutto il gregge. “Non possiamo accontentarci solo di quelli che riempiono le sedie delle chiese: c’è una chiesa che non viene in chiesa e anche quella deve essere ascoltata”.