Ucraina: gli Usa chiedono alla Russia il cessate il fuoco

Vatican News

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Il segretario della Difesa statunitense  Austin, ha chiesto al suo omologo russo,  Shoigu, un cessate il fuoco “immediato” in Ucraina. Prima dichiarazione tra i due dall’inizio della guerra. Intanto Mosca ribadisce che le negoziazioni sarebbero bloccate a causa delle posizioni di Kiev e che il desiderio dell’Ucraina di unirsi all’Unione europea, così come alla Nato, non è “innocuo”. A proposito di Alleanza Atlantica, la Turchia di Erdogan si oppone all’adesione di Svezia e Finlandia affermando che ospitano terroristi del Pkk.

La controffensiva ucraina

Sul terreno, mentre aumentano gli attacchi transfrontalieri da parte dei russi e degli ucraini, la battaglia si concentra intorno a Kharkhiv, seconda città del Paese. Sembra che Mosca stia ritirando i propri soldati dai dintorni, perdendo terreno. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l’Ucraina ha riconquistato, ad oggi, sei insediamenti già occupati dalle forze russe. Sono 1.015 in totale dall’inizio del conflitto a febbraio. “Ripristiniamo elettricità, approvvigionamento idrico, comunicazioni, trasporti, servizi sociali”, ha spiegato nel suo videomessaggio notturno. Inoltre Kiev annuncia di aver colpito e affondato una nave di supporto russa nel Mar Nero: sarebbe la terza. Mosca non conferma. Resta l’impasse dei combattenti nell’acciaieria Azovstal a Mariupol: sembra sempre più difficile salvarli. 500 di loro risultano gravemente feriti.

 

L’orrore della guerra

Si torna a parlare di crimini di guerra: lo fa la procuratrice generale, Iryna Venediktova, dicendo che si lavora su 41 casi di accuse a soldati russi per crimini di guerra. Spiega che tutti riguardano l’articolo 438 del codice penale ucraino relativo  per diversi tipi  di crimini di guerra: “ci sono bombardamento di infrastrutture civili, uccisione di civili, stupro e saccheggio”, ha dichiarato Venediktova. Al momento non è chiaro quanti dei sospettati verranno processati in contumacia.