VATICAN NEWS
Inaugurato nella Cittadella della Pace di Arezzo il nuovo Centro di Formazione Internazionale con il Metodo Rondine. Un’alleanza trasversale che sostiene l’impegno della Cittadella della Pace nel diffondere il Metodo Rondine non solo ai giovani e alle nuove generazioni, ma aprendosi a tutti universalmente, individui e organizzazioni, nella consapevolezza che un futuro pacifico, può essere costruito solo attraverso un’educazione relazionale alla pace, che rimetta al centro la persona e che guardi alla guerra come male assoluto, ma capace di riconoscere e gestire il “conflitto” come opportunità di crescita personale e collettiva.
È questa l’essenza del Metodo Rondine per la trasformazione del conflitto che Rondine promuove da 25 anni per pacificare i giovani “nemici” provenienti da zone di guerra (vissuta o passata) e diffondere un nuovo modello di relazione che possa disinnescare l’odio, la violenza e il degenerare nelle drammatiche conseguenze cui continuiamo ad assistere, dai drammi sociali delle periferie fino ai conflitti armati.
Da oggi nella Cittadella della Pace c’è un nuovo spazio formativo rivolto non solo ai giovani di Rondine ma finalmente aperto a tutti i soggetti della società civile: dagli individui, ai docenti fino alle aziende.
“Un ambiente educativo assolutamente inedito, dove non ci sono porte chiuse, ci sono soglie aperte”. Afferma il Presidente di Rondine, Franco Vaccari “Ci ricordano che la relazione tra le persone si può sempre varcare come una soglia e bisogna stare attenti perché se si va oltre, senza il permesso altrui, siamo nella violenza.
Il Metodo Rondine vuol disinnescare questo processo e insegnare a vivere il conflitto in modo positivo, non come sinonimo di guerra. Sta a noi essere alfabetizzati per trasformarlo; se non facciamo questo, rischiamo di non essere mai preparati, è allora che arriva la guerra e le persone si barricano nelle proprie conflittualità – Continua Vaccari – Il cinismo uccide la speranza e gli insegnanti, gli educatori hanno il compito di proteggere e incoraggiare i giovani e il loro passo possibile perché anche se piccolo è il modo per uscire dall’indifferenza – Conclude Vaccari – Questo è il dovere dell’educazione”.
Una storia che ritrova “il profumo di La Pira” sentito in quel lontano 1998 dal cardinale Bassetti, allora Vescovo di Arezzo, oggi qui a inaugurare un nuovo spazio che permette a Rondine di aprirsi e mettersi a disposizione del mondo. Una strada per ritrovare l’umano dietro le bandiere che a volte separano i popoli; ma anche dietro le più semplici incomprensioni quotidiane che altrettanto pericolosamente, possono produrre odio e violenza.
“Fin dal primo momento in cui sono arrivato ho subito capito che fra me e Rondine c’era una sintonia profonda dovuta al fatto che Rondine aveva intuito lo spirito di tre persone che sono sempre stata alla base anche della mia spiritualità: San Benedetto (Camaldoli) San Francesco (La Verna) e il terzo elemento era la proposta di Pace del professor La Pira”. Afferma il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI. “Queste sono le tre colonne su cui si basa Rondine è che io ho cercato di supportare perché ho visto che coincidevano anche con gli elementi fondamentali della mia formazione cristiana ed è su questi valori che abbiamo cercato di costruire la pace. E continueremo a farla qui, dove una volta c’era una “scuolina” elementare di campagna e adesso c’è una scuola internazionale per tutto il mondo, per costruire la pace – Conclude il Cardinale – Rondine è una profezia”.
Al taglio del nastro presenti le autorità del territorio dall’Assessore del Comune di Arezzo Alberto Merelli e mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro fino all’europarlamentare Simona Bonafè e al Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo che ha detto “In un tempo in cui c’è chi usa le bombe per colpire ospedali, scuole, stazioni, case da questo luogo parte un messaggio forte, un messaggio di pace, di costruzione di ponti fra culture differenti. Rondine è la nostra risposta alla guerra, Rondine è una missione per il futuro. Da qui si deve fare partire un messaggio al mondo: è possibile costruire pace e fratellanza. Questo è un messaggio potente, un messaggio di formazione per i ragazzi più giovani: a loro diciamo di non voltarsi mai dall’altra parte, di non essere indifferenti perché la guerra che sembrava così lontana è invece a un passo da noi”.
A seguire l’incontro “Un nuovo presidio culturale europeo a servizio della pace” moderato da Agnese Pini, direttrice de La Nazione e che ha visto gli interventi di coloro che hanno riconosciuto l’urgenza di sostenere e promuovere il lavoro di Rondine e hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera a partire dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che, pur non essendo presente ha voluto esprimere profondo apprezzamento per Rondine e il suo impegno verso la comunità educante – avviata da diversi anni col programma Quarto Anno Liceale di Eccellenza e più di recente con lo sviluppo della “Sezione Rondine” nelle scuole aderenti – ha sottolineato: “L’approccio educativo perseguito dall’Associazione custodisce e promuove i valori di solidarietà, della inclusione e della diversità, essenziali per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili che partecipano attivamente alla realizzazione di società, più eque e sostenibili, fondate sulla pace e sull’uguaglianza delle opportunità”.
Per monsignor Miroslaw Wachowski, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati presso lo Stato Vaticano, che ha portato anche il supporto della Fondazione Mondo Unito, il Centro internazionale di Formazione al Metodo Rondine è un “Dono di cui in questo tempo abbiamo tanto bisogno […] e concretizza il pensiero di papa Francesco, perché attraverso l’incontro rigenera l’umano a partire dalla logica dell’incontro, la stessa logica che è alla base della fede cristiana, dove Dio si fa uomo per incontrare e per creare relazioni con ogni uomo e donna che abita questa terra.”
Un patto educativo che va oltre la cittadella toscana e trova anche piena adesione dell’Unesco come ha testimoniato il videomessaggio di Stefania Giannini, vice direttore generale Unesco per il settore educazione, “L’inaugurazione del Centro Internazionale di Formazione assume una rilevanza ancora più significativa alla luce della situazione drammatica che conosciamo. È necessario costruire la pace come strumento preventivo. L’Unesco è la sentinella del mondo e da questo osservatorio globale affermo che Rondine rappresenta un’esperienza unica nel suo genere. Rispondere alla guerra attraverso il potere trasformato dell’educazione – continua la Giannini – Questo Metodo innovativo è in piena sintonia con i principi dell’Unesco per questo vedo ampi spazi di collaborazione e cooperazione congiunta a livello internazionale di alcuni obiettivi strategici dell’agenda 20/30. Sono felice di annunciare quindi che stiamo concludendo un accordo di partenariato Rondine-Unesco che consentirà di fondere le buone pratiche e la visione di Rondine come centro di formazione alla pace a livello internazionale.”
“La formazione a Rondine porta con sé tutta una serie di valori e oggi, e forse il futuro delle relazioni internazionali, è basato sul riconoscimento profondo del valore dell’altro. Queste le parole di Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Centrale per i Paesi dell’Africa subsahariana presso il MAECI che continua: “Attraverso una base valoriale è possibile stabilire un negoziato, un accordo e il dialogo, soprattutto quando è interculturale. L’intercultura è andare verso l’altro, è empatia. Ovvero l’esperienza di accogliere un sentimento altrui anche se dovesse farci paura. Ed è bellissimo scoprire di poterne uscire arricchiti senza aver perso nulla. È questo che trovo attrattivo e futuribile nel progetto di Rondine.”
Tanti inoltre i sostenitori presenti all’inaugurazione come Francesco Ferragina, Presidente del Gruppo Kon, ma anche le aziende che hanno contribuito alla nascita del Centro, come Enel che ha creduto nel potenziale del Metodo Rondine anche per affrontare i conflitti del mondo del lavoro sperimentando la Formazione di Rondine Academy tra i propri dipendenti, come ha ricordato Guido Stratta, Direttore People and Organization del Gruppo Enel “Mi sono innamorato subito di Rondine. Sono entrato nel Borgo e si parlava il linguaggio dell’incontro, fondato sul vedere l’altro, accettarlo con fatica inizialmente, vivere il dolore della narrazione perché non ci sono scorciatoie. Per questo ho portato qui i miei manager, le persone hanno bisogno di accendersi non sono materia da formare, sono ricettive di stimoli che fanno evolvere. Perché non se ne può più di un mondo iperattivo col delirio di onnipotenza, vorrei costruire con voi e con l’aiuto di Rondine un mondo in cui le persone mettono il talento che hanno con gli altri e a livello inclusivo il noi può fare la differenza”.