Un video e un libro in Piazza San Pietro per ricordare la sera della Statio Orbis

Vatican News

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Ci sono parole che nascono per essere universali nell’esatto istante in cui vengono pronunciate. Parole che hanno il dono di fotografare una fase contingente, coglierne il senso ultimo al di là di ciò che è transitorio e issarlo per così dire in una dimensione dove il tempo non scorre e dunque valido per sempre. È quanto è accaduto nella sera livida del 27 marzo 2020, con le parole in solitaria di Papa Francesco in Piazza San Pietro, globali come solo sanno esserlo quelle che accomunano il destino di un pianeta e potenti come quelle che portano sulla terra un pezzo di cielo.

Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare.

Parole di fede per due tempeste

Due anni dopo c’è ben più di un anniversario statico a rievocarle. Due anni dopo le parole di quella sera – un suono di fiducia nelle città desertificate dalla pandemia – risuonano nel fragore di un’altra tempesta, quella guerra mondiale a pezzi che nell’ultimo mese ha visto uno dei suoi fronti ingigantire fino a far riaffiorare tensioni dimenticate, come la lava eruttata da un vulcano che si pensava spento. Le parole di Francesco sulla tempesta del virus risuonano riportano l’umanità all’essenza di una barca sballottata da altri eventi e tuttavia di nuovo alla conclusione che non ci si salva da soli.

“Perché avete paura?”

Parole che il Dicastero dello Sviluppo Umano ha voluto far rivivere in un video che verrà trasmesso domani sui maxischermi in Piazza San Pietro a partire dalle 11.30 e fino all’inizio dell’Angelus. Il video è stato realizzato in nove lingue (inglese, italiano, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo, ucraino e russo). Poi, al termine della preghiera mariana, alle persone presenti verranno donate fino a esaurimento copie del volume fotografico realizzato in occasione della Statio Orbis dal titolo “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”, ovvero le domande che a più riprese scandirono la riflessione di Francesco due anni fa. E che non smettono di interpellare il mondo in cui il virus ancora serpeggia e che ora ne combatte un altro, quello della guerra:

Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri.