Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
A 7 anni dall’inizio della guerra in Yemen, il prezzo pagato dalla popolazione è sempre più alto. Le vittime civili continuano ad aumentare, mese dopo mese, il 75% della popolazione dipende per la sopravvivenza solo dagli aiuti internazionali. “Il bilancio è quello di una catastrofe umanitaria, perché – spiega Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia – in questi sette anni di conflitto il Paese è stato distrutto da oltre 24mila bombardamenti aerei e ci sono oltre 4 milioni di sfollati”.
Dopo la pandemia il conflitto ucraino
Alla mancanza di cibo e acqua, alle bombe che piovono dal cielo senza sosta o alle mine disseminate su campi e strade, si sono aggiunti negli ultimi due anni gli effetti della pandemia e ora quelli del conflitto in Ucraina che, anche nel contesto yemenita, sta facendo schizzare alle stelle i prezzi dei beni alimentari. Una tragedia nella tragedia che lega nel dolore e nella sofferenza due Paesi, solo apparentemente distanti.
E’ urgente fermare il conflitto
Un altro anno di guerra porterebbe sofferenze inimmaginabili per 30 milioni di yemeniti. E Paolo Pezzati aggiunge: “Se le parti in conflitto non deporranno le armi nell’immediato futuro e la comunità internazionale non aumenterà gli aiuti, due terzi della popolazione si troveranno in una condizione di grave insicurezza alimentare entro la fine dell’anno”. Al momento la comunità internazionale ha stanziato solo il 30% di quanto richiesto dalle Nazioni Unite per rispondere all’emergenza nel 2022, in media appena 15 centesimi al giorno per singolo abitante. L’anno scorso sono mancati oltre 700 milioni di dollari in aiuti internazionali e quest’anno mancano ancora 3 miliardi di dollari.
Basta investire in armamenti
Lo scandalo della vendita di armi ai paesi in guerra e l’aumento degli stanziamenti militari denunciato da Papa Francesco assume nello Yemen una dimensione sconcertante. “E’ difficile pensare che in un solo giorno in Italia le forze politiche si siano mostrate disponibili ad aggiungere altri 13 miliardi di euro ai 25 già in bilancio per le spese militari, quando non si riesce a rispettare l’impegno dello stanziamento dello 0,70% del Pil per la cooperazione internazionale”.
La testimonianza di un bambino yemenita
Se i dati sulla guerra nello Yemen non riescono a fare breccia nella sensibilità dell’opinione pubblica – conclude Paolo Pezzati – forse può riuscirci la testimonianza che abbiamo raccolto di un bambino che vive in un campo profughi dove Oxfam è presente: “Viviamo con la costante paura che il campo venga attaccato, di notte mi sveglio perché ho paura per la mia famiglia.” Sono parole semplici, di persone che hanno perso tutto e che vivono nell’angoscia di poter morire da un momento all’altro. Questo avviene in Yemen.