Guglielmo Gallone e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Le truppe ucraine mettono a segno un’importante risultato della controffensiva, riconquistando la città di Makariv, mentre i russi mantengono il controllo dell’accesso al Mar d’Azov e continuano senza sosta l’attacco a Mariupol e Odessa. Dopo che Kiev ha respinto la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol, il presidente ucraino Zelensky ha detto che “la città è stata ridotta in cenere, ma continuerà a resistere”. Al centro degli scontri da ieri anche la cosiddetta “perla del Mar Nero”: due navi russe, entrate nel porto di Odessa, avrebbero aperto il fuoco sulle zone periferiche della città.
Ancora bombe su Kiev
La guerra non risparmia neanche la capitale: a Kiev un raid ha devastato un centro commerciale, provocando almeno otto morti. Ieri notte era stato attaccato anche un impianto chimico nella regione di Sumy, ma gli ucraini hanno riferito che “la perdita di ammoniaca è ora sotto controllo”. I media ucraini parlano di 4 giornalisti rapiti a Melitopol. L’attacco prosegue, i giorni passano, la potenza delle armi si intensifica: il Cremlino ha confermato l’uso dei missili ipersonici Kinzhal che, ieri, il presidente americano Joe Biden ha definito «impossibili da intercettare».
Diplomazia in difficoltà
Intanto sul fronte diplomatico situazione d’attesa per le iniziative mirate a sbloccare la crisi, mentre il presidente ucraino Zelenski continua a proporre un negoziato diretto con il capo del Cremlino Putin. Da una parte Zelenski usa toni duri e drammatici nel corso degli interventi virtuali nei Parlamenti nazionali di vari Paesi – stamani apparirà in videoconferenza a Montecitorio – dall’altra cerca il dialogo con Putin, dicendosi disposto a discutere con il capo del Cremlino dello statuto delle repubbliche russofone del Donbass e della Crimea, sottolineando che “senza questo vertice risulta impossibile capire cos’è che i russi sono disposti a fare per fermare la guerra”. Ribadita in pratica l’opposizione di cedere a Mosca qualsiasi parte del territorio ucraino, pur dichiarandosi disponibili.
Vertice Nato in Polonia
E c’è attesa per il vertice Nato di venerdì in Polonia, a cui prenderà parte il presidente americano Biden. Il capo della casa Bianca mette in guardia sul possibile utilizzo di armi chimiche e biologiche da patte di Mosca. E sulla guerra in corso ha detto la sua l’ex presidente polacco e leader di Solidarnosc, Lech Walesa: “non c’è Polonia libera senza Ucraina libera!”.