Sri Lanka: la Chiesa chiarezza sugli attacchi di Pasqua del 2019

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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La Chiesa aspetta risposte mentre le vittime continuano a potare le cicatrici che gli attentati del 21 aprile del 2019, nel giorno di Pasqua, hanno provocato in Sri Lanka 269 morti e oltre 400 feriti. Parlando nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa organizzata dalla fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, l’arcivescovo di Colombo, il cardinale Malcolm Ranjith, ha sottolineato che fin dall’inizio ci sono stati dubbi sul fatto che gli attentati fossero stati solo “il prodotto di un gruppo di giovani corrotti dal terrorismo”. Sono state annunciate diverse inchieste per fare realmente luce su questa tragedia. Ma alcuni rapporti di tali indagini – è stato ricordato durante la conferenza stampa – sono stati tenuti nascosti all’opinione pubblica.

Domande senza risposte

Il porporato ha chiesto, in particolare, di fare chiarezza sulla possibile collusione tra autorità, fra cui figure di governo, e i terroristi. “Il rapporto del Comitato ristretto del Parlamento – ha affermato il cardinale Ranjith – ha sollevato accuse contro l’ex presidente, l’ex ispettore generale della polizia, l’ex segretario della difesa, l’ex capo dell’intelligence e altri funzionari di alto livello, per non aver impedito gli attacchi”. “Sapevano in anticipo, dalle informazioni che avevano raccolto e anche dagli avvertimenti dati dai servizi segreti indiani, ma non hanno fatto nulla”. “In effetti – ha aggiunto l’arcivescovo di Colombo – il governo sembra aver fatto del suo meglio per impedire l’arresto degli attentatori”. “C’è un senso di frustrazione che la gente sta provando. Abbiamo molte domande, e tutta l’opinione pubblica chiede risposte. Dalla Commissione ristretta del Parlamento vengono chieste ulteriori indagini. Ma ma non vengono fatte. Perché?”.

Terribili sofferenze

Anche se la giustizia dovesse arrivare, sarà troppo tardi per coloro che sono stati uccisi. Ci sono molti sopravvissuti che portano ancora le cicatrici, sia fisiche sia emotive, degli attentati di Pasqua del 2019. Il cardinale Ranjith, tra le lacrime, ha ricordato, infine, le drammatiche storie di alcune vittime. “Un uomo che ha perso sua moglie si è suicidato tre mesi fa, lasciando orfane le sue tre figlie. Un altro uomo che ha perso la moglie e i tre figli viveva con la suocera, poi è andato a dormire nel cimitero dove è sepolta la sua famiglia. Un’altra donna era un’insegnante di danza. A causa delle ferite non si può alzare dal letto. Ha un bambino piccolo. La sofferenza che sta vivendo è tremenda”.