Hebdomada Papae: il Gr in latino del 12 marzo

Vatican News

“HEBDÓMADA PAPAE”

Notítiae Vaticánae Latíne rédditae

Die duodécimo mensis Mártii anno bis millésimo vicésimo secúndo

 

(TÍTULI)

Bellum perniciósum in Ucraína ómnibus víribus est componéndum: hoc eláte dixit Summus Póntifex in Angélica salutatióne die domínico, qui intérea Intercessiónis munus Sanctae Sedis óbtulit.

Duo cardináles in Ucraínam a Francísco Papa sunt missi gentes illas comitatúri, ut adiuménta item deférrent atque proximitátem sollicitudinémque Ecclésiae manifestárent.

Per núntium televisíficum, precatiónem mense Mártio dicéndam secum feréntem, Francíscus quaesívit ut precarémur ad christiánas ratiónes in bioéthicam inferéndas.

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latína lingua prolátos dicit Philíppus Herrera-Espaliat.

Ascolta il radiogiornale in latino

(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)

Páctio est ineúnda et humanitátis viae in Ucraína praestituéndae: hoc ácriter praetérito die domínico postulávit Francíscus Papa post Angélicam salutatiónem. Ipse ínsuper de pace instánter deprecánda est locútus. Lóquitur Márius Galgano.

Palam illud asséruit Póntifex: quod in Ucraína áccidit non est tantum militáre opus, sed ipsum bellum, quod mortem, úrbium eversiónes et calamitátes secum fert. Verba haec merídie in foro Petriáno enuntiávit, cum ádmodum permótum se osténderet Póntifex coram proéliis, quae abhinc duas hebdómadas commísit Rússia advérsum próximam Natiónem. Huc áddidit quod in Ucraína gravíssime necéssitas aúcta est homínibus subveniéndi, ideóque postulávit ut inter natiónes ius servarétur, cívibus tutéla praestarétur atque darétur cópia ut commeátus locis obséssis transmitteréntur. Íterum confirmávit Summus Póntifex ómnia Sanctam Sedem factúram, ut conténtio componerétur, paci útique inserviéntem.

Duo cardináles in Ucraínam sunt profécti et in próximas Natiónes nómine Summi Pontíficis, ut condiciónes exquírerent profugórum ac subsídia deférrent et Ecclésiae propinquitátem nuntiárent iis qui bello implicántur. Dicit Catharína Agorelius.

Eleemosynárius pontifícius Conrádus Krajewski, primus fuit cardinális a Francísco Papa missus ut Ucraínam ingrederétur, ubi bellum exardéscit. Post commoratiónem nonnúllis diébus apud Polonórum fines, ipse ingrédi pótuit Leópolim, Ucraínam urbem, ut prófugis totíque Natióni spiritále verúmque Pontíficis subsídium testarétur, qui pecúniam cóntulit súmptibus pro autocíneto onerário instruéndo, ad opem feréndam. Cardinális áutem Míchaël Czerny per fines Hungarórum tránsiens, ad vicum Beregove pervénit, ubi pyróboli non cecidérunt, sed illuc innúmeri prófugi pervenérunt. Illis verba et acta soláminis ac spei sunt dispertíta. Máximae grates voluntáriis referúntur institúti quod est Cáritas Hungárica, qui óperam dedérunt frátribus sororibúsque recipiéndis, vim fugiéntibus.

(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)

Per núntium televisíficum, precatiónem mense Mártio dicéndam secum feréntem, Francíscus confirmávit biotechnológiam adhibéndam persónam et ámbitum observáre debére. Altiórem usque discretiónem flágitat ne alicúius arbitrátu technológicum progréssum patiámur, sed ut eúndem comitémur, hómini serviéntem. Póntifex cohortátur ad orándum ut bioéthicis postulátis christiánae subsint ratiónes.

Haec habúimus quae referrémus, nova próxima hebdómada.

 

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

12 marzo 2022

Un appello urgente per fermare la crudele guerra in Ucraina lanciato dal Papa all’Angelus domenicale. Il Pontefice ha offerto la mediazione della Santa Sede.

Due cardinali inviati dal Papa sono già in Ucraina per accompagnare la popolazione, portare aiuti ed esprimere la vicinanza e la preoccupazione della Chiesa.

Nel videomessaggio con la sua intenzione di preghiera per il mese di marzo, Francesco ha chiesto di pregare affinché tutti possiamo dare una risposta cristiana alle sfide della bioetica.

Un cordiale bentrovati da Felipe Herrera-Espaliat per questa nuova edizione del notiziario in lingua latina.

SERVIZI

Che prevalga il negoziato e si garantiscano i corridoi umanitari in Ucraina: lo ha chiesto fortemente Papa Francesco domenica scorsa, dopo la preghiera dell’Angelus. Il Pontefice ha fatto un urgente appello alla pace. Sentiamo Mario Galgano.

Il Papa è stato chiaro: quello che accade in Ucraina non è solo un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Sono le parole che ha pronunciato a mezzogiorno in Piazza di San Pietro, mostrandosi molto turbato di fronte alla escalation di combattimenti armati scatenati dall’invasione della Russia al suo Paese vicino due settimane fa. Francesco ha ribadito che in Ucraina cresce drammaticamente la necessità di assistenza umanitaria, e quindi ha chiesto che si torni a rispettare il diritto internazionale, si assicuri protezione alla popolazione civile e sia garantito l’accesso degli aiuti alle zone assediate. Il Pontefice ha riaffermato ancora una volta che la Santa Sede è disposta a fare di tutto per aiutare la risoluzione del conflitto mettendosi al servizio della pace.

Due cardinali della Curia romana sono partiti verso l’Ucraina e i Paesi confinanti a nome di Papa Francesco, per verificare la situazione degli sfollati dalla guerra e portare l’aiuto e la vicinanza della Chiesa a quelli che si trovano coinvolti dal conflitto. Il servizio è di Katarina Agorelius.

L’elemosiniere pontificio, Konrad Krajewski, è stato il primo cardinale inviato da Papa Francesco in zona di guerra ad entrare in Ucraina. Dopo essere stato qualche giorno alla frontiera polacca, il prelato è riuscito ad arrivare alla città ucraina di Leopoli dove è giunto per testimoniare ai profughi e a tutto il Paese il sostegno spirituale e concreto del Pontefice, che ha voluto contribuire alle spese del carburante per i camion che portano i sussidi. Mentre, il cardinale Michael Czerny, passando attraverso la frontiera ungherese, è arrivato al villaggio di Beregove, zona risparmiata dai bombardamenti ma punto di ritrovo di migliaia di profughi. Pero loro parole e gesti di conforto e di speranza, e una enorme gratitudine ai volontari della Caritas ungherese che lavorano all’accoglienza dei fratelli e sorelle che sfuggono dalla violenza.

NOTIZIE BREVI

Nel videomessaggio con le intenzioni di preghiera di marzo, Francesco ribadisce che le applicazioni della biotecnologia devono essere rispettose della persona e dell’ambiente. Chiede anche un discernimento ancora più profondo per non subire passivamente il progresso tecnologico ma per accompagnarlo al servizio dell’uomo. Il Pontefice invita a pregare “perché riusciamo a dare una risposta cristiana alle sfide della bioetica”.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana se Dio vuole.