Benedetta Capelli – Città del Vaticano
C’è grande preoccupazione dopo le dichiarazioni del presidente russo Putin che avrebbe ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare. Una decisione – fa sapere Mosca – che arriva dopo “le dichiarazioni aggressive” da parte della Nato. Il capo del Cremlino definisce anche “illegittime” le sanzioni occidentali. In questo clima arriva da fonti russe l’annuncio della disponibilità di Kiev a tenere negoziati con la delegazione di Mosca nella regione di Gomel, in Bielorussia. Manca però la conferma ucraina perché il presidente Zelensky in mattinata si era detto disponibile a negoziare ma non nel territorio bielorusso. Intanto l’Unione Europea ha chiuso i cieli alla Russia, si valuta anche lo stop delle navi.
Sul terreno le forze ucraine hanno ripreso il controllo di Kharkiv, la seconda principale città ucraina, ma sono stati colpiti anche diversi edifici civili, si registrano notevoli danni alle infrastrutture civili che hanno privato centinaia di migliaia di persone dell’accesso all’elettricità o all’acqua. Attaccate anche Kherson (sud) e Berdyansk (sudest). Le forze russe riferiscono d’aver distrutto finora 975 obiettivi dell’infrastruttura militare ucraina, inclusi 23 posti di comando e 31 sistemi missilistici antiaerei.
Cresce il numero dei rifugiati
I civili morti finora sarebbero almeno 64, secondo L’Onu. Il Governo ucraino ne conta invece già circa 200. Il numero dei rifugiati dall’Ucraina raggiunge i 368.000 e continua a crescere, secondo quanto riferisce l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Sospese intanto le operazioni umanitarie nel Paese da parte delle agenzie delle Nazioni. In Italia, a Trieste, sono arrivati con un pullman una cinquantina di persone, tra questi una bambina di nove mesi, tutti diretti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al Nord.
L’aiuto di Caritas Internationalis
A sostegno della popolazione si è attivata anche la Caritas Internationalis che ha appena lanciato un programma di emergenza, volto ad aiutare o circa 1.000 persone in diverse aree del Paese ed in particolar modo in zone critiche. “Stanno occupando e distruggendo le nostre città, le nostre case, i nostri asili. Ma nessuno riuscirà a distruggere le nostre aspirazioni per pace e libertà”, così dichiara don Vyacheslav Grynevych, Direttore esecutivo di Caritas-Spes Ucraina, in un video appello. Caritas –Spes è una delle due organizzazioni membro ucraine della Confederazione – l’altra è Caritas Ucraina – presenti nel Paese e supportate da altre 35 Caritas. L’urgenza è l’aiuto a migliaia di sfollati interni e le Caritas assicurano informazioni essenziali, cibo, acqua potabile, kit per l’igiene personale e un luogo sicuro e protetto in cui dormire, mangiare e lavarsi. “In questo momento drammatico continuiamo coraggiosamente ad aiutare le persone in difficoltà” aggiunge don Grynevych, lodando l’impegno dei 67 membri dello staff e 120 volontari di Caritas-SPES – Con l’aiuto di Dio continueremo il nostro servizio, senza lasciare nessuno indietro”.