Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Il viola e il bordeaux identificano le strade che da Kiev portano nelle città occidentali di Zhytomyr, Rivne e Leopoli. È così che Google Maps colora le arterie intasate dal traffico delle auto di chi cerca di fuggire dalla capitale, assediata dalle truppe di Mosca che vogliono prenderne il possesso. “L’intenzione è questa ed è chiara”, dice a Vatican News Andriy Khanas, Consigliere dell’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta in Ucraina, raggiunto telefonicamente a Leopoli perché impossibilitato a rientrare a Kiev, “dove la situazione è drammatica, perché ci sono combattimenti veri, perché ci sono vittime, militari e civili”.
L’Ordine di Malta, operativo da Leopoli a Mariupol
Lo Smom a Kiev è presente con una rappresentanza diplomatica, le strutture operative, ossia l’organismo di soccorso, si trovano a Leopoli e in altre città, come Mariupol’, “prossima alla linea di combattimento, alla linea di conflitto armato”. Le riunioni sono continue per capire “quelle che saranno o quelle che già sono le necessità di carattere medico umanitario per le vittime. Come Ordine di Malta, seguendo la nostra missione, rimaniamo operativi, teniamo la situazione sotto controllo per quanto ci è possibile. Grazie al Signore siamo al sicuro e in salvo, lavoriamo costantemente e stiamo programmando, per i prossimi giorni, gli aiuti di carattere umanitario e medico sanitario che verranno distribuiti, ma dobbiamo anche attenerci alle comunicazioni delle autorità perché anche fuori Kiev esiste il rischio di allarmi bombe e di allarmi aerei”.
La forte resistenza dei civili
Anche Khanas, come tante persone in queste ore, confessa che in molti non si aspettavano che questo sarebbe accaduto, nonostante il clima di allarme continuo dal 2014 e nonostante gli americani avessero avvertito le autorità ucraine, fornendo anche una serie di date della possibile invasione. “Il presidente Zelenski – prosegue il racconto il Consigliere – ha introdotto la legge marziale, d’accordo col Parlamento, a partire da ieri e per 30 giorni, stanotte ha anche ordinato la mobilizzazione generale, so che vengono distribuite le armi a quelli che facevano già il servizio di leva o che, in qualche modo, partecipavano ai combattimenti all’est e che, quindi, hanno esperienza nell’usare le armi. Il decreto presidenziale sulla mobilizzazione generale prevede, in pratica, che tutti i cittadini di sesso maschile, tra i 18 e i 60 anni, devono essere arruolati, quindi penso che, sotto questo profilo, si prevede una forte resistenza, come del resto c’è adesso e con molte vittime, soprattutto militari”. “Il presidente – prosegue Khanas – ha invocato il ritorno alla pace e la comunità internazionale, ma stamattina sono uscite informazioni dal comando militare ucraino su quelli che sarebbero in teoria i piani dell’aggressione russa, impossessarsi della capitale, ma non so quanto sia realizzabile questa cosa, considerando la forte resistenza dei cittadini di Kiev”.