Ecuador, il dolore del Papa per le vittime delle inondazioni a Quito

Vatican News

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Un nubifragio violento, un versante del vulcano Pichincha che si sgretola e piomba giù da un burrone, una massa d’acqua, rocce e fango che investe due zone abitate, spazzando tutto e uccidendo. Il 31 gennaio non sarà dimenticato dagli abitanti di La Gasca e La Comuna, due settori del distretto metropolitano di Quito, la capitale dell’Ecuador. Bilancio del disastro 27 morti, oltre 50 feriti, una decina di case crollate, molte di più danneggiate, centinaia di senza tetto e dispersi. Il Papa, hanno informato i vescovi del Paese latinoamericano, si è fatto presente con un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin per esprimere il proprio dolore per la catastrofe e le tante vittime.

Disastro e ricostruzione

All’arcivescovo di Quito, Alfredo José Espinoza Mateus – che lunedì scorso ha partecipato alla riunione con le autorità cittadine per pianificare il ripristino della normalità – Francesco ha espresso la profonda tristezza per i “disastri naturali che – si legge nel messaggio – stanno colpendo questa amata nazione e che hanno causato così tante vittime e danni materiali”. La vicinanza spirituale del Papa è stata come sempre per chi ha perso la vita e per i familiari, assieme all’incoraggiamento per coloro, si legge ancora, impegnati “nell’arduo processo di ricostruzione delle zone devastate”.

Le cronache locali hanno descritto in questi giorni le scene causate dall’inondazione, con i sopravvissuti che hanno scavato a mano nel fango per sottrarsi dalle macerie. Per dare un metro di paragone, l forti piogge abbattutesi sulla città, ma anche in tutto l’Eecuador, hanno raggiunto il record di 75 litri per metro quadrato quando ne erano previsti solo due litri.