Andrea De Angelis – Città del Vaticano
L’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Linda Thomas Greenfield, ha assicurato che il Consiglio di sicurezza Onu farà pressione sulla Russia nella sessione odierna, a proposito dell’accumulo di truppe ai confini ucraini e al timore che Mosca voglia condurre un’invasione del Paese. “Le nostre voci sono unite nel chiedere ai russi di spiegare”, ha detto Thomas Greenfield a ‘This week’ di Abc, “entreremo nella stanza pronti ad ascoltarli, ma non ci faremo distrarre dalla loro propaganda”.
L’appello di Kiev a Mosca
Proprio Kiev torna a esortare Mosca a ritirare le truppe ammassate al confine e a proseguire il dialogo con l’Occidente, se è “seria” sulla de-escalation delle tensioni che agitano la regione. “La Russia deve continuare con l’impegno diplomatico e ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini dell’Ucraina e nei territori temporaneamente occupati, ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Dagli Stati Uniti però arrivano notizie che sembrano portare nella direzione opposta. “Mosca ammassa ancora truppe alla frontiera ucraina, nonostante tutti i proclami di non voler fare la guerra”, ha affermato in un’intervista a Fox news il portavoce del Pentagono, John Kirby, che ha accusato Vladimir Putin di aver mandato truppe al confine anche negli ultimi giorni. Secondo Kirby, Putin sta valutando una serie di opzioni di attacco, che potrebbe ordinare “in qualunque momento”.
Metsola: “Integrità territoriale non negoziabile”
Ospite degli studi Rai, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, non ha nascosto la preoccupazione personale e delle Istituzioni europee per la gravità della situazione ucraina. Sono tre i punti elencati dalla maltese: “Per prima cosa, l’integrità territoriale dell’Ucraina non è negoziabile per noi. Secondo, l’Ue deve essere unita a tutti i livelli e tra tutti i Paesi membri quando parliamo e decidiamo che cosa fare, altrimenti – ha ammonito – qualcun’altro deciderà per noi. Infine, dobbiamo essere forti e fermi se ci saranno pressione o decisioni di Mosca cui si debba rispondere con molta forza”.
Le truppe della Nato e britanniche
“Non abbiamo piani per schierare truppe di combattimento della Nato in Ucraina” in caso di invasione russa. Lo ha detto il segretario generale dell’alleanza Jens Stoltenberg alla Bbc. “Gli alleati della Nato hanno addestratori lì”, danno aiuto per la modernizzazione delle difese, “forniscono attrezzature, armi difensive. Ma – ha sottolineato – l’Ucraina non è un alleato Nato. C’è una sicurezza al 100% che un attacco a un alleato innescherà la risposta dall’intera alleanza: questo si applica agli alleati Nato, non a un partner stretto e di valore”, ha concluso Stoltenberg. Intanto le indiscrezioni su un possibile invio di soldati britannici nella regione sembrano infondate, visto che il Regno Unito ha definito “molto improbabile” l’invio di uomini per combattere insieme alle truppe ucraine. Lo ha affermato il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, interpellata in merito a un possibile scenario di questo tipo. “Ci assicureremo che le forze ucraine abbiano tutto il supporto che possiamo dare loro, sia che si tratti di supporto di intelligence, informatico o di armi di difesa che stiamo già fornendo”.