Pakistan, ucciso un prete in un agguato mentre tornava dalla Messa

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Due colpi all’addome hanno posto fine alla vita di padre William Siraj, 75 anni, prete pakistano ucciso ieri in un agguato a Hayatabad, sobborgo di Peshawar, nel nord-ovest del Paese. Il sacerdote è morto sul colpo. A sparare uomini armati a bordo di una motocicletta sulla Ring Road, ancora non identificati. Un secondo religioso, padre Naeem Patrick, che viaggiava sulla stessa auto, è rimasto ferito ad una mano: ricoverato d’urgenza, le condizioni sono stabili. Illeso invece il terzo prete.

Sospetto attacco estremista

Nessuna rivendicazione finora dell’agguato. La polizia locale ha transennato l’area, posta sotto sorveglianza; la squadra investigativa esamina invece le telecamere installate nel vicino mercato. In queste ore si sta passando al setaccio tutto quanto possa essere di aiuto per comprendere il movente dell’omicidio. Si cercano testimonianze che possano far luce sull’accaduto, ma soprattutto si cercano i colpevoli e il movente. Anche se molti indizi lasciano credere che possa trattarsi di un ennesimo assalto di estremisti islamici, che già più volte hanno commesso gravi violenze contro i non musulmani e in particolare contro la piccola comunità cristiana pari all’1,27% della popolazione totale. Le minacce, in particolare, sono cresciute dopo la vittoria talebana in Afghanistan: dallo scorso agosto, infatti, i gruppi armati dei talebani in Pakistan hanno intensificato le attività assieme a quelle dell’Isis.

Il vescovo: assicurare i colpevoli alla giustizia

Dura la condanna dei leader della Chiesa pakistana che hanno definito un “vile attacco” l’imboscata contro i tre sacerdoti. “È un peccato che le comunità minoritarie del Paese continuino a pagare con la vita l’incapacità dello Stato di proteggerle”, ha affermato il locale vescovo Azad Marshall, che ha esortato il governo a fare in modo che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia al più presto.

I funerali di padre Siraj si terranno oggi nella chiesa di Tutti i Santi di Peshawar, la stessa chiesa che nel 2013 fu brutalmente attaccata da uomini armati con bombe e mitra, provocando la morte di oltre 70 fedeli e un centinaio di feriti.