Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Numerosi i giornalisti che stamattina hanno partecipato alla Messa celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, che si è svolto in concomitanza con la diffusione del Messaggio per la 56esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. “Incontrare i giornalisti nella festa di San Francesco di Sales – ha affermato il porporato – significa incoraggiare tutti a vivere bene questo servizio: un servizio alla verità che aiuta a sviluppare lo spirito di comunione”.
Ascoltare con il cuore
In particolare, durante l’omelia De Donatis ha richiamato uno dei passaggi chiave del documento firmato da Papa Francesco, esortando a darsi da fare per sviluppare l’attitudine ad ascoltare con il cuore. Un’esortazione immediatamente raccolta dalla categoria, attraverso l’intervento di saluto del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo. “Ci impegniamo ad essere vicini alle persone che hanno bisogno – ha ribadire ai nostri microfoni – e di raccontare i fatti tenendo lontane le fake news e i linguaggi dell’odio”
la fretta non aiuta
Il cardinale ha poi consigliato “di avvicinarsi veramente alle situazioni, osservarle dall’interno, leggerle con occhi sempre nuovi coltivando la capacità di andare oltre”. Tante volte “è la fretta di comunicare subito che non aiuta”, ha osservato al termine della Messa. Sono tante le difficoltà che la categoria sta fronteggiando al pari di tante altre. “Un momento difficilissimo”, ha confermato D’Ubaldo che ha parlato dalla contrazione del lavoro e dal conseguente abbandono da parte di molti professionisti, mentre altri non riescono a cominciare.
Aiutare a leggere la realtà
“Continueremo a fare la nostra parte”, assicura d’Ubaldo guardando al futuro in risposta al cardinale il quale ha definito “prezioso” il contributo che i giornalisti possono dare al percorso sinodale. Durante l’omelia l’invito è stato molto diretto: “offrite una collaborazione nelle vostre comunità parrocchiali aiutando a leggere la realtà dei diversi quartieri della nostra città, camminate con noi in questa fase dedicata all’ascolto, sostenendoci nell’intercettare le voci, le storie e le esperienze di persone che rischieremmo di non raggiungere e ascoltare”.