Ucraina, timori per uno stallo diplomatico. L’Ue ne discute lunedì

Vatican News

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Restano forti i timori di una invasione russa dell’Ucraina che, ha avvisato il segretario di Stato americano Anthony Blinken parlando con il ministro degli esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, verrebbe accolta, con una risposta rapida, severa e unita da parte di Stati Uniti e alleati.  Blinken ed il ministro degli esteri russo Lavrov si sono incontrati in un colloquio di oltre un’ora e mezza a Ginevra, dove si ritroveranno di nuovo la prossima settimana, con risposte scritte degli Usa alle proposte russe, su alcune delle quali Washington e alleati restano fermi sul no. In particolare la richiesta del ritiro delle forze Nato da Europa centrale e orientale. A dirsi convinto che la Russia non invaderà l’Ucraina è il segretario generale dell’Onu Guterres, in quanto atto contrario al diritto internazionale. Un appello ad una soluzione attraverso il dialogo è arrivato dai vescovi europei. Il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere l’Ucraina di fronte al pericolo di una offensiva militare russa, ribadendo i recenti inviti del Papa a risolvere la crisi senza fare ricorso alle armi.

L’Europa e la questione ucraina

Lunedì prossimo comunque la questione Ucraina arriva al tavolo del primo Consiglio Affari esteri della presidenza francese Ue. I ministri degli Esteri dei 27 sono attesi infatti a Bruxelles con il segretario di Stato americano Antony Blinken in videoconferenza. L’incontro non prevede la definizione di sanzioni in caso di attacco russo ma fonti europee assicurano che l’accordo sul pacchetto di provvedimenti contro Mosca sarebbe facile da raggiungere.  “Stiamo davvero parlando di uno sviluppo molto, molto serio, potenzialmente la sfida alla sicurezza più importante in Europa dalla fine della Guerra Fredda. Quindi è ovvio che il livello di reazione dell’Unione europea sarà al livello della sfida”, ha affermato un alto funzionario Ue, che ha ricordato l’annuncio della presidente della Commissione di “sanzioni massicce” nel caso di qualunque azione aggressiva da parte russa. L’Ue è convinta anche che presto entrerà  nei negoziati con il Cremlino. “Ora la Russia è concentrata sugli Stati Uniti ma in quella conversazione prima o poi deve essere presente l’Unione europea perché altrimenti sarebbe inconcepibile”, sottolinea l’alto funzionario Ue che spiega: “i negoziati sono ancora alla fase preliminare, quella della tattica, di parlare con gli Stati Uniti”. 

Anche la Libia e la Siria sul tavolo Ue 

Sul tavolo dei ministri degli Esteri Ue, lunedì, anche la situazione della Libia che proprio il 24 gennaio avrebbe dovuto svolgere elezioni poi rimandate a data da definirsi.  L’Ue proverà a capire quale contributo può dare per arrivare a una consultazione elettorale che dia al Paese una guida politica senza ingerenze straniere. Infine, il focus si sposterà sulla Siria, dove la situazione è allo stallo ma dove la violenza non cessa. L’episodio più grave giovedì scorso nel nord est quando i miliziani dell’Isis hanno assaltato un carcere gestito dalle forze curdo-siriane, dove sono rinchiusi migliaia di combattenti islamici. Una sessantina i morti. Sulla Siria la posizione dell’Unione europea per ora non cambia: non vi saranno fondi finché non partirà la transizione politica, né una rimozione delle sanzioni finché non si porrà fine al conflitto e non verranno liberati i prigionieri.