Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
La violenta eruzione di sabato scorso nelle isole del Pacifico è stata – secondo gli studiosi – la peggiore degli ultimi trent’anni e ha seminato una tale distruzione da cancellare porzioni intere di territorio. Tre le vittime nell’arcipelago e due in Perù dopo lo tsunami che ne è derivato. A queste popolazioni oggi va il pensiero di Papa Francesco, che non manca di esprimere, al termine dell’udienza generale, la sua vicinanza e la sua preghiera a Dio perchè allevi il dolore di tanti:
Il mio pensiero va alle popolazioni delle Isole di Tonga, colpite nei giorni scorsi dall’eruzione del vulcano sottomarino cha ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo per la loro sofferenza.
A tutti i fedeli dell’Aula Paolo VI, quindi il suo invito:
Invito tutti a unirsi a me nella preghiera per questi fratelli e sorelle
Cenere e acqua potabile: i soccorsi tardano
Intanto dalle Tonga arrivano immagini e notizie drammatiche frutto dell’isolamento e dei danni che cenere e detriti hanno causato. Innanzitutto ci vorranno settimane per ripristinare le comunicazioni fra l’arcipelago e il resto del mondo perché l’unico cavo di collegamento in fibra ottica che corre sulla barriera corallina è stato danneggiato dall’eruzione. Sarà necessario che una nave sollevi il cavo per valutare i danni e poi delle squadre dovranno ripararlo. Cresce anche il timore della diffusione del Covid, uno “tsunami Covid” come lo definiscono le autorità locali, importato dai soccorritori chiamati ad accorrere sulle isole, di cui alcune sono state completamente coperte dalla cenere.
In campo oggi ci sono Australia e Nuova Zelanda, da dove sono partite navi militari con beni di prima necessità che impiegheranno però giorni prima di arrivare, si parla del fine settimana. Come sottolineato anche dall’Unicef ora uno dei problemi urgenti è quello legato alla disponibilità di acqua potabile.Infatti è stato soprattutto l’approvvigionamento idrico alle fonti ad essere gravemente colpito dalla cenere vulcanica, secondo le dichiarazioni del governo, e lo dimostrano le immagini aeree registrate dai voli di ricognizione dell’aeronautica neozelandese che mostrano un paesaggio simile a quello lunare. “Siamo pronti a fornire supporto umanitario”, ha dichiarato il Rappresentante dell’Unicef per il Pacifico, Jonathan Veitch, con kit essenziali per l’acqua e i servizi igienico-sanitari, immediatamente messi a disposizione per la distribuzione. La maggior parte del Paese – rimarca l’Unicef – è stata infatti colpita da uno strato di 1-2 cm di cenere vulcanica, che compromette i rifornimenti anche di cibo e ha un impatto negativo sulla qualità dell’aria. Nei prossimi giorni, l’accesso all’acqua potabile sarà una priorità immediata.
La risposta delle Caritas
Alla dichiarazione del governo di Tonga che è necessaria “assistenza immediata” ha risposta anche la Caritas dall’Australia e dalla Nuova Zelanda, specie sul fronte idrico. “Tonga sta già lottando con le forniture di acqua pulita perché si basa sulle acque sotterranee, quindi quanto accaduto metterà le comunità in una posizione davvero difficile”, ha detto Damaris Pfendt, coordinatore umanitario di Caritas Australia per il Pacifico. L’organizzazione sta cercando di stabilire comunicazioni con la sua controparte “tongana”, per valutare la situazione sul terreno e determinare i bisogni più urgenti. Dai pochi aggiornamenti che sono arrivati, Caritas Australia è venuta a sapere che la devastazione è significativa, soprattutto nelle isole periferiche. “C’è un urgente bisogno di acqua fresca e di rifugi, soprattutto per le comunità sulla costa le cui case sono state danneggiate dalle onde dello tsunami. Anche le strade e i ponti sono stati danneggiati”. Pfendt ha sottolineato che Caritas Tonga ha già forniture di emergenza nella capitale Nuku’alofa e Ha’apai, così saranno in grado di rispondere almeno ai bisogni immediati. “Tuttavia, è fondamentale che ci facciamo avanti e sosteniamo i nostri vicini “, ha sottolineato, quindi è stata avviata una raccolta di fondi. Stesso impegno dalla Nuova Zelanda attraverso donazioni:”Sappiamo – affermano – che il recupero sarà difficile, ma il team di Caritas Tonga è sostenuto da una forte squadra di volontari in tutta l’isola. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la gente di Tonga e specialmente con i nostri partner e le comunità con cui abbiamo lavorato per molti anni. Le comunicazioni si stanno rivelando molto difficili al momento, ma siamo stati in contatto con Caritas Tonga già sabato. Insieme abbiamo completato il pre-posizionamento di forniture di emergenza in tre località di Tonga, quindi siamo ben preparati per questo tipo di eventualità”.