Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
È trasversale, in ogni lingua e rivolta ad ogni cristiano la preghiera di Gesù al Padre, che Francesco rinnova oggi nell’Aula Paolo VI : “Che tutti siano uno”. È il compito di “ogni battezzato – rimarca – “impegnarsi” per ciò che appunto il Figlio di Dio “desiderava”.
Perseverare nel cammino dell’unità
Siamo ai saluti, al termine della catechesi riassunta nelle diverse lingue, e il Papa, tanto per i fedeli di lingua polacca, quanto per quelli di lingua francese, inglese e italiana, ricorda l’inizio, appena ieri, della Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani che si concluderà con la celebrazione dei Vespri il prossimo 25 gennaio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, e che, come ogni anno, coinvolge le Chiese e le confessioni cristiane di tutto il mondo. A proporre il tema della Settimana è stato questa volta il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente ispirato ad un versetto di Matteo dedicato all’esperienza dei Magi: “In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2, 2). La “luce gentile di Dio che dissipa il buio delle divisioni” quella che, in udienza lunedì scorso ad una delegazione ecumenica dalla Finlandia, il Papa ha chiesto che guidi un cammino da fare “insieme”, “pellegrini verso la piena unità”- come aveva invece detto all’Angelus di domenica scorsa – “ci avviciniamo alla meta quanto più teniamo lo sguardo fisso su Gesù, nostro unico Signore”. Durante la Settimana di Preghiera – aveva chiesto in quella occasione – offriamo anche le nostre fatiche e le nostre sofferenze per l’unità dei cristiani”.
Amore reciproco come la tenerezza di Dio
“Vi invito a pregare – sono le parole del Papa oggi ai fedeli polacchi – affinché tutti i cristiani, scoprendo la tenerezza dell’amore di Dio, si amino reciprocamente” e lo facciano con perseveranza come ribadisce salutando quanto sono di lingua inglese. “Che questa Settimana ci inviti – ribadisce nei saluti in lingua italiana – a “chiedere al Signore con insistenza il dono della piena comunione tra i credenti”. E questo – spiega ancora – “bandendo ogni forma di indifferenza, confusione e odiosa rivalità” collaborando, dunque per amore di Cristo. “Uniamoci tutti nel suo Nome!”.