Andrea De Angelis – Città del Vaticano
“Di Davide credo che tutti portiamo nel cuore il suo sorriso, che è il primo modo per accogliere e rispettare l’altro, senza compiacimento, semplicemente. Davide era un credente sereno, era un uomo di parte, ma di tutti, perché la sua parte era quella della persona.” E’ un passaggio dell’omelia del cardinale Matteo Zuppi, pronunciata ai funerali di Stato di David Sassoli, celebrati oggi a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Il presidente del Parlamento europeo, morto martedì scorso all’età di 65 anni, conosceva il presule fin dai tempi del liceo classico, che i due hanno frequentato negli stessi anni a Roma. La Messa è stata concelebrata dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, l’arcivescovo Paul Gallagher, dal cardinale arcivescovo di Firenze – città natale di Sassoli – Giuseppe Betori, dal vicario generale per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis, da monsignor Massimiliano Boiardi e da padre Francesco Occhetta.
Fede e impegno
Il feretro è arrivato pochi minuti prima di mezzogiorno, coperto da una bandiera europea. Dopo gli onori militari hanno fatto ingresso in Basilica circa 300 persone, limite fissato delle restrizioni per la pandemia. All’esterno della basilica un maxischermo ha trasmesso le immagini del rito. Nell’omelia, il cardinale Zuppi ha parlato del legame di amicizia con Sassoli. “Ci stringiamo ad Alessandra (la moglie, ndr), che con Davide ha camminato mano nella mano dai banchi di scuola, Livia e Giulio (i figli, ndr), ai suoi fratelli e sorelle e ai tanti che lo consideravano ‘uno di noi’, quasi istintivamente, per quell’aria priva di supponenza, di alterità, empatica, insomma un po’ per tutti un compagno di classe”. “Davide – ha detto il porporato – ci aiuta a guardare il cielo, a volte così grande da spaventare, che mette le vertigini. Lui che lo ha cercato sempre, da cristiano in ricerca eppure convinto, che ha respirato la fede e l’impegno cattolico democratico e civile a casa, con i tanti amici del papà e poi suoi, credenti impetuosi e appassionati come – ha proseguito – Giorgio La Pira o Mazzolari, come Davide Maria Turoldo, del quale porta il nome”.
Un cristiano sereno e di tutti
Un “credente sereno – ha proseguito il cardinale Zuppi – ma senza evitare i dubbi e gli interrogativi difficili, fiducioso nell’amore di Dio, radice del suo impegno, condiviso sempre con qualcuno, come deve essere, perché il cristiano come ogni uomo non è un’isola, ma ha sempre una comunità con cui vivere il comandamento dell’amatevi gli uni gli altri”.
Debbo dire, ha soggiunto il porporato, che “vedendo quanto amore si è stretto in questi giorni intorno a Davide e alla sua famiglia capisco con maggiore chiarezza che la gioia viene da quello che si dona agli altri e che poi, solo dopo averla donata, si riceve, sempre, perché la gioia è nell’essere e non nell’avere, nel pensarsi per e non nel cercare il proprio interesse”. Del Sassoli uomo politico, l’arcivescovo di Bologna ricorda che per il presidente del Parlamento europeo la democrazia era “sempre inclusiva, umanitaria e umanista. Ecco perché – ha proseguito – voleva l’Europa unita e con i valori fondativi, che ha servito perché le sue istituzioni funzionassero, che ha amato perché figlio della generazione che aveva visto la guerra e gli orrori del genocidio e della violenza pagana nazista e fascista”. Per lui, dunque, “non ideologie, ma ideali; non calcoli, ma una visione perché anche l’Europa non può vivere per sé stessa, perché il cristianesimo non è un’idea, ma una persona, Gesù, che passa attraverso le persone e nella storia”.
I versi di Turoldo
Alla fine dell’omelia, il cardinale Zuppi ha citato una poesia di David Maria Turoldo che Sassoli conosceva a memoria: “Dio della vita, sei tu che nasci, che continui a nascere in ogni vita. Voce per chi muore ora: perché non muore, non muore nessuno: niente e nessuno: niente e nessuno muore perché Tu sei. Tu sei e tutto vive, è il Tutto in te che vive: anche la morte!”. “Gesù – ha concluso – ti abbracci nella sua grande misericordia. Buona strada. Riposa in pace e il tuo sorriso ci ricordi sempre a cercare la felicità e a costruire la speranza, Fratelli Tutti”.
Le autorità presenti
Ai funerali di Stato, celebrati alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno partecipato le più alte cariche dello Stato italiano e delle istituzioni europee. Tra questi i presidenti del Senato Casellati e della Camera Fico, il premier Draghi, il presidente della Corte costituzionale Coraggio, diversi ministri e membri del governo, il governatore della Banca d’Italia Visco. Presenti anche la presidente della Commissione europea von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Michel, la vicepresidente vicaria del Parlamento europeo Metsola ealtri funzionari. Anche il premier francese, Jean Castex, ha partecipato ai funerali in rappresentanza della Francia, che presiede attualmente la presidenza di turno dell’Unione Europea. I deputati europei onoreranno la memoria di Sassoli lunedì 17 gennaio all’apertura della sessione plenaria a Strasburgo, alla presenza dei presidenti dell’Unione Europea, del presidente francese, Emmanuel Macron e del segretario del Partito Democratico – di cui Sassoli faceva parte – Enrico Letta. Presenti, tra gli ex presidenti del Consiglio italiano, anche Mario Monti, Romano Prodi e Paolo Gentiloni.