Il presidente del Kazakistan ha sciolto il governo

Vatican News

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Le dimissioni del governo sono state accettate poche ore dopo la proclamazione dello stato di emergenza in alcune zone del Paese, che durerà almeno per due settimane. Il presidente Tokayev ha dunque affidato ad Alikhan Smailov, vice dell’ormai ex premier Askar Manin, il compito di guidare ad interim l’esecutivo. La decisione sarebbe stata presa dopo le manifestazioni andate in scena ieri nella città di Almaty, capitale finanziaria del Paese. 

Il prezzo del gas

La causa iniziale dei disordini era un aumento dei prezzi del gas a Mangystau, ricca di idrocarburi. La classe politica ha tentato di rispondere alle proteste annunciando un abbassamento dei prezzi, ma i disordini sono proseguiti. I rapporti dei media indipendenti hanno suggerito che l’annuncio di Tokayev di un nuovo prezzo di 50 tenge (11 centesimi di dollaro) al litro, rispetto ai 120 dell’inizio dell’anno, non ha comunque fermato i manifestanti nella città di Zhanaozen e poi ad Aktau, dove dei video condivisi sui social media nella giornata di ieri hanno mostrato migliaia di persone circondate dalla polizia.

Arresti e feriti

Le forze dell’ordine hanno reso noto che durante le violente proteste di ieri in tutto il Paese contro l’aumento dei prezzi del gas sono state arrestate più di duecento persone e che 95 agenti sono rimasti feriti negli scontri. Il ministero dell’Interno in un comunicato ha affermato che i dimostranti hanno “ceduto alle provocazioni” e che “gruppi di cittadini stanno bloccando le strade e il traffico, turbando l’ordine pubblico”. Secondo quanto riportano le agenzie, ad Almaty continuano le manifestazioni.

L’appello al dialogo

Di fronte alle crescenti proteste scatenate dall’aumento del prezzo del gas, il presidente kazako ad inizio settimana aveva fatto un appello invitando alla calma, proponendo il dialogo ed annunciando che il governo si sarebbe riunito per risolvere i problemi. “Cari compatrioti, vi invito ancora una volta a essere prudenti e a non soccombere alle provocazioni interne ed esterne”, aveva detto Tokayev in un discorso televisivo rivolto alla nazione. Il leader kazako aveva messo in guardia dall’attaccare gli uomini delle forze dell’ordine durante le manifestazioni in diverse città, ricordando che si tratta di “un crimine”. Lacrimogeni e granate assordanti erano state usate dalla Polizia, come riportano i media internazionali, per disperdere migliaia di manifestanti.

Lo scenario 

Lo scorso mese il Paese aveva celebrato 30 anni di indipendenza, mostrandosi all’avanguardia per innovazione tecnologica e sviluppo economico. L’anniversario è stato infatti caratterizzato da riforme politiche e da un miglioramento della qualità della vita attraverso l’uso delle tecnologie digitali. Ora la questione energetica, con il contestato aumento del prezzo del gas, apre lo scenario ad un’inattesa crisi politica in una realtà stabile, dove le proteste di piazza sono una rarità.