Isabella Piro – Città del Vaticano
Per il secondo anno consecutivo, la pandemia da Covid-19 costringe l’Arcidiocesi di Buenos Aires, in Argentina, a modificare il programma per la festa di San Cayetano che ricorre oggi 7 agosto. Venerato dai fedeli come “il Patrono del pane e del lavoro”, San Gaetano da Thiene (questo il suo nome per esteso) è al centro, ogni anno, di un grande pellegrinaggio e di innumerevoli celebrazioni che si tengono, ogni ora, presso il Santuario cittadino a lui intitolato. Nel 2020, nella fase più acuta della pandemia, tutte le celebrazioni furono sospese ed i fedeli celebrarono la festa in casa ed in famiglia. Quest’anno, invece, le celebrazioni si terranno, ma senza concorso di popolo, e saranno trasmesse on line sugli account Facebook e YouTube del Santuario.
Celebrazioni senza pellegrini e on line
I pellegrini potranno anche venerare la statua del Santo che verrà portata all’esterno della chiesa e posizionata nel chiostro, così da rispettare le normative igienico-sanitarie anti-contagio. Inoltre, per evitare assembramenti, la statua rimarrà esposta durante tutto il mese di agosto e non solo domani. “Bisogna prendersi cura di se stessi e degli altri – afferma padre Lucas Arguimbau, rettore del Santuario di San Cayetano – La devozione e la fede popolare non possono essere separate da questo concetto, che è quello di tutelare la nostra salute e di quella di tutti, nel contesto della situazione sanitaria che stiamo ancora vivendo”.
Il tema di quest’anno: pace, salute e lavoro
Preceduta da una Novena di preghiera iniziata il 29 luglio, quest’anno la ricorrenza è incentrata sul tema “San Cayetano, con cuore grato, chiediamo pace, salute e lavoro”. Per l’occasione, è stato già diffuso il messaggio del presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea), monsignor Oscar Ojea, il quale afferma: “Il lavoro è una realtà che fa parte della dignità più profonda dell’essere umano, è imitare Dio che crea”. “Dio, infatti, crea il mondo per noi e ci chiede di averne cura e di farlo progredire – spiega il presule – Per questo, il lavoro è la vocazione più nobile dell’uomo e la sua dignità suprema”.
Monsignor Ojea: “La dignità del lavoro è ferita”
Al contempo, il presidente della Cea lancia l’allarme: “Oggi questa dignità è ferita – dice – perché abbiamo enormi problemi di disoccupazione, di perdita di lavoro, di angoscia” che portano le persone a vivere “una sensazione di impotenza, di esclusione dal mondo”. “Il lavoro è sacro” aggiunge monsignor Ojea, deplorando l’occupazione sottopagata, il lavoro-schiavo e tutto ciò che “denigra la persona umana”. “Quest’anno più che mai – afferma il presule – deponiamo ai piedi a San Cayetano la nostra paura, perché vegli su di noi”.
Trovare una via di uscita per tutti
L’appello del presule è anche al mondo politico, affinché contribuisca a generare “fonti di lavoro”, senza limitarsi a mere soluzioni temporanee, come quella dei sussidi per i più bisognosi. Piuttosto, sulla scia di quanto ribadito più volte da Papa Francesco, l’esortazione del presule è a pensare ad “un salario universale affinché venga riconosciuta la dignità dei lavori informali, come quello del venditore ambulante o del settore delle piccole manifatture”. “Chiediamo a San Cayetano di guardare alla nostra Argentina – conclude il presule – e di considerare l’enorme necessità che abbiamo di trovare una via d’uscita, attraverso il lavoro per tutti”.
Il cardinale Bergoglio e la festa di San Cayetano
Il Santuario di San Cayetano si trova nel quartiere Liniers di Buenos Aires, zona periferica della città. Ogni anno, il 7 agosto, nella memoria liturgica della morte del Santo, migliaia di fedeli si mettono in fila per passare davanti alla statuetta di San Cayetano, baciare il vetro della piccola nicchia che la contiene e farsi il segno della croce. La fila si snoda attraverso 15 strade della città e dura tutto il giorno. L’attesa può durare anche 10 ore. Ogni ora, nel Santuario, viene celebrata la Santa Messa. La celebrazione principale è quella delle ore 11.00. Come arcivescovo di Buenos Aires, l’allora cardinale Bergoglio presiedeva la celebrazione nella Festa di San Cayetano e, al termine della Messa, percorreva in senso inverso la fila dei fedeli per parlare con loro, ascoltare le loro storie e benedire i bambini.
Nel 2013, anno della sua elezione al Soglio Pontificio, Papa Francesco ha inviato un videomessaggio ai fedeli di Buenos Aires per il 7 agosto. “Come tutti gli anni, dopo aver percorso la fila, parlo con voi. Questa volta, la fila l’ho percorsa con il cuore – diceva il Pontefice sette anni fa – Sono un pochino lontano e non posso condividere con voi questo momento così bello (…) Con Gesù e San Gaetano, andiamo incontro ai più bisognosi! Ciò che Gesù ci insegna, innanzitutto, è incontrarsi e, incontrando, aiutare. Dobbiamo saperci incontrare. Dobbiamo edificare, creare, costruire una cultura dell’incontro”.