Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
È da poco cominciato il mese di giugno del 1982. Sta per concludersi la guerra delle Falkland combattuta dagli eserciti di Argentina e Regno Unito. La Spagna, dove stanno per disputarsi i campionati del mondo di calcio, è appena diventata un membro della Nato. In Italia la mafia continua a seminare morte e dolore: il 3 settembre sono stati uccisi a Palermo il generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. A New York si sta organizzando una manifestazione contro le armi nucleari: il 12 giugno manifestano a Central Park quasi un milione di persone. Nei negozi di musica sono in vendita, da pochi mesi, nuovi supporti per la riproduzione del suono, conosciuti con l’acronimo “Cd”. Dal mondo del cinema arriva una pellicola destinata a conquistare generazioni di spettatori. L’11 giugno esce infatti nelle sale cinematografiche statunitensi un film accolto da un successo immediato di pubblico e ai botteghini. Si tratta di “E.T. l’extra-terrestre”, diretto dal regista Steven Spielberg e scritto da Melissa Mathison. Nell’edizione degli Oscar del 1983 vince quattro premi: miglior colonna sonora originale, migliori effetti speciali, miglior suono e miglior montaggio sonoro. Considerato uno dei più grandi lungometraggi di tutti i tempi, il film racconta la storia dell’amicizia tra un bambino, Elliot, e una creatura extraterrestre.
Tutto ha inizio una notte quando giunge una grande astronave. Scendono degli alieni per prelevare campioni di piante e fiori. Dopo essere stati avvistati da agenti dell’Fbi tornano sulla loro astronave. Sulla Terra resta uno di loro che raggiunge la casa dove abita Elliot. Tra loro nasce un profondo legame. Insieme ai fratelli, Elliot cerca di aiutare l’extraterrestre a mettersi in contatto con i suoi simili e lo nasconde in casa per proteggerlo. Ben diverso è l’atteggiamento degli scienziati e delle forze governative. L’extraterrestre riesce infine a salire sull’astronave e fare ritorno a casa, sul suo pianeta.
Una poetica favola sociale
Cosa ci insegna ancora oggi il film E.T.? Monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e di quella delle Scienze Sociali sottolinea che questo film “rimane a quarant’anni di distanza una poetica favola sociale, una parabola di inclusione e solidarietà che corre sulle rotaie del fantastico, della fantascienza”. Il regista Steven Spielberg – spiega a Vatican News monsignor Viganò- “ci racconta il senso dell’incontro con l’altro da noi: E.T. è il nostro prossimo, lo straniero, il distante, colui anzitutto da ascoltare e poi da accogliere”. Per leggere l’intervista integrale al vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e di quella delle Scienze Sociali clicca sul banner seguente.
Il “papà” di E.T.
É l’italiano Carlo Rambaldi l’inventore della creatura meccanica “Et”. In qualche modo ha cambiato la storia del cinema. A parlare di questo grande artista morto nel 2012, noto a livello internazionale per le sue opere in campo cinematografico, è la figlia Daniela, vice presidente della Fondazione Rambaldi. Nell’intervista rilasciata ad Alessandro Guarasci ricorda le invenzioni artistiche del padre.
Quest’anno, nel 40.mo anniversario del film “E.T. l’extraterrestre”, si celebra in tutto il mondo questo compleanno. Si festeggia questo “attore meccanico” che cosi veniva definito dal suo inventore. Daniela Rambaldi sottolinea che, pur essendoci stata una grande evoluzione negli effetti speciali ormai confluiti nel mondo digitale, per i giovani artisti restano qualità fondamentali il saper disegnare e modellare. Questi sono i valori, legati in modo indissolubile al “papà di Et, che la Fondazione Rambaldi cerca di trasmettere.
Mondi in musica e sugli schermi
Forse nei mondi fuori dal mondo le creature non sono umane. Forse non mangiano, come noi, la pasta asciutta e gli hamburger, forse non esistono altre orecchie. Ma una cosa accompagna sempre il battito dell’universo: il suono, che affianca la luce e diventa musica. Come quella composta a quattro mani dal regista Steven Spielberg e dal compositore della colonna sonora di E.T., John Williams.
Il cinema conferisce una dimensione artistica ad una realtà che affascina e incute timore allo stesso tempo: la vita fuori da questo pianeta, della nostra casa comune come direbbe Papa Franesco. E la musica, anche se intrisa di inquietudine e spaventi, la rende addirittura romantica. Con altrettanto successo, lo stesso compositore della colonna sonora di E.T., il musicista John Williams ha raccontato in note vari tipi di extraterrestri. Creature che somigliano, in fondo, ai terrestri: da E.T., che riconosce aspetti del telefono e della casa, a Harry Potter, mago con una morale in un mondo magico. E poi, sempre John Williams, accompagna Indiana Jones, che i mondi invece li cerca sotto terra. La fantascienza ha preso talvolta il posto delle fiabe e forse questo accade perché sempre più ci si avvicina a mondi lontani: si parte, si va su Marte, siamo stati sulla Luna. In fondo, siamo un po’ anche noi extra e terrestri.
La puntata numero 103 di Doppio Click è stata realizzata da Andrea De Angelis, Alessandro Guarasci, Francesca Merlo e Amedeo Lomonaco